L’importante ruolo dei fuchi nell’alveare
Un lungo articolo sul ruolo sottovalutato dei fuchi nell'alveare e le recenti ricerche che dimostrano l'effetto buffer dei fuchi contro gli effetti della varroa. Leggi di più →
Tatiana
Il nostro cavallo è ora molto docile e si comporta come un cane da compagnia. Ma ha avuto un passato difficile e probabilmente infelice. Si è guadagnato la sua pensione dorata tra i boschi e prati della Fossa.
Max, il nostro cavallo in adozione, è arrivato da noi nel 2008 e aveva allora 12 anni (adesso ha infatti quasi 18 anni). Della prima parte della sua vita abbiamo poche notizie che ci ha dato la sua ultima proprietaria. Era un cavallo da trotto e aveva fatto anche alcune gare vincenti negli ippodromi dell’Emilia. Era poi però passato ad un club privato di corse e per gareggiare era stato drogato, come purtroppo spesso succede negli ambienti delle scommesse. Passata la sua gioventù era stato messo in vendita di nuovo finché è stato trovato da Lisa che con il suo ragazzo lo avevano acquistato per trainare un calesse nelle rievocazioni storiche e nei matrimoni, aveva infatti un gran bel aspetto imponente il nostro Max! Durante una delle prime uscite però è quasi svenuto, era andato infatti in crisi di astinenza. Lisa ha deciso dunque di metterlo un pò a riposo per disintossicarsi e rimettersi in sesto. Nel frattempo però Lisa ha rotto col suo ragazzo ed entrambi erano molto impegnati perché avevano anche altri cavalli a cui badare. Hanno dunque deciso di trovare una nuova destinazione per Max, ma essendo lui un trottatore e non adatto alla sella, ed essendo allora un pò bizzarro e impaurito a causa dei suoi trascorsi avevano paura che se lo avessero ceduto ad un nuovo proprietario (che poi lo trovava poco gestibile) sarebbe finito al macello. Grazie alla sensibilità di Lisa quindi Max viene affidato ad Anpana un’associazione di volontariato che si occupa di cavalli a rischio. È li che nel 2008 ho visto Max in attesa di adozione. Sognavo di avere un cavallo e quando ho visto Max ho immaginato che qui alla Fossa con noi si sarebbe trovato bene.
I primi tempi non sono stati facili ne per lui ne per me… Era infatti molto nervoso e traumatizzato: ricordo che in certi momenti aveva paura anche ad essere carezzato in faccia come se si aspettasse di essere picchiato e che nelle strettoie, ossia i passaggi che gli avevamo creato per pascolare nel verde, correva come un matto come si trovasse alla partenza di una corsa!
Con l’aiuto di un amico che ben conosce i cavalli ho provato a salirci in sella e … si poteva immaginare che ci fosse molto lavoro da fare. Inizialmente facevo qualche tentativo di passeggiata sulla nostra strada ma ogni piccolo rumore (un gatto che camminava sulle foglie secche, un uccello su un albero) lo facevano impennare e correre di corsa di ritorno a casa… con me sopra come quasi non se ne accorgesse!
Lo ho lasciato dunque per un paio d’anni senza salirci e ci siamo adattati ad averlo come un cane da giardino… libero davanti casa e una volta, quando avevamo dimenticato una porta aperta, anche dentro casa! Lui sembrava apprezzare questa nuova dimensione nella quale non ci si aspettava nulla da lui. Col passare del tempo cominciava a calmarsi e ad essere meno timoroso.
Crediamo però che il grande passo in avanti sia accaduto quando abbiamo deciso che durante l’estate (tra giugno e agosto) non gli avremo dato fieno, ma si sarebbe dovuto cercare l’erba fresca da solo nei prati che circondano casa nostra. All’inizio non ne voleva proprio sapere di girare a cercare il suo cibo: era stato abituato fin da quando era nato a stare in un box e il cibo arrivava automaticamente sempre. Lentamente invece, dopo aver affrontato il tragitto nei prati e verificando che non c’era nulla di pericoloso qui intorno ha cominciato a calmarsi e si è abituato a riprendere il contatto con la natura che la vita nel box e durante le gare gli era stata tolta.
Adesso possiamo dire che abbiamo tutti raggiunto un certo equilibrio: a causa del suo passato e della sua eta’ sappiamo dove sono i suoi limiti e le sue paure. Ogni tanto facciamo qualche passeggiata di 1 o 2 km ma se vedo che è impaurito di qualcosa non lo forzo mai oltre il suo limite e lo accetto per quello che è: il nostro cane-cavallo!
D’altronde Max è anche una gran compagnia, lasciato libero per qualche ora nel giardino davanti casa ci fa un bel “prato inglese” e la sua cacca sempre abbondante è un ottimo fertilizzante per il nostro orto!