Calcolare le dosi di acido ossalico, acqua e zucchero
Per preparare la quantità giusta di soluzione senza sprecare il prodotto.
Dosaggio: 5ml di soluzione fra ogni telaino popolato di api.
Quantità di arnie:
Telaini per arnia (media):
⚕️ Ricetta:
Acqua demineralizzata: 308 ml
Zucchero: 308 g
Prodotto veterinario contenente acido ossalico: 35 g
Litri di soluzione: 0.500 L
Calendario apistico
Gennaio
Controllare le riserve sollevando l'alveare con un braccio. Non aprire l'alveare sotto i 12°C.
Se la covata parte anticipatamente, controllare le scorte per l'aumento del consumo. In mancanza di scorte, mettere candito nel coprifavo e coprirlo con il materiale isolante già presente nel coprifavo. Le api mangiano il candito caldo.
Fare l'inventario del materiale apistico nel magazzino e organizzare questo materiale.
Pulire i melari, le arnie nel magazzino, i telaini e gli attrezzi.
Febbraio
Riparare e creare nuovi materiali apistici.
Controllare le riserve degli alveari sollevando l'alveare con un braccio.
Monitorare la popolazione delle colonie. Durante una giornata di bel tempo, con sole e temperature superiori ai 12°C, si potrebbe fare una visita veloce, lasciando i telaini più possibile nell'alveare, solo per verificare la presenza di covata.
Marzo
Le operaie dell'inverno si rinnovano con nuove operaie, potrebbe verificarsi un calo della loro quantità.
Aggiungere spazio per la deposizione della regina se necessario, iniziando con i telaini già costruiti.
Controllare la presenza della regina, la covata e la quantità di api.
Un telaino pieno di covata opercolata può coprire 3-4 telaini quando nascono (12 giorni di covata opercolata).
L'operaia ha le ghiandole della cera attive dopo 12-14 giorni. Con molta covata opercolata nel nido, dopo 3-4 settimane costruiscono rapidamente nuovi telaini (nido o melario) se c'è flusso nettarifero e temperature elevate.
Colonie indietro e con scorte scarse: Nutrire (con candito). Dare telaini di covata da altre famiglie e abbondanza di api, altrimenti non riescono a riscaldare la covata.
Unire colonie molto deboli, che alla fine creano solo problemi, con famiglie leggermente indietro.
Eventualmente vendere le famiglie in più quando le api si sono rinovate e iniziano ad espandersi e le temperature sono favorevoli.
Aprile
Si sviluppa la prima covata di fuchi.
Dopo la nascita dei primi fuchi, dalle celle da fuco lasciate vuote sui bordi, iniziano a creare celle reali e in quel momento inizia la febbre sciamatoria.
Espandere lo spazio per la deposizione della regina, aggiungendo prima i telaini costruiti messi fuori dal diaframma.
Aggiungere solo telaini vuoti naturali o con foglio cereo quando c'è flusso nettarifero e temperature favorevoli.
In assenza di flusso nettarifero, mancanza di scorte e previsioni meteo con lunghi periodi di maltempo, nutrire preferibilmente con candito o sciroppi densi. Se si nutre con sciroppo, ricordare che lo sciroppo liquido, simile alla concentrazione nel nettare, stimola la covata. Stimolare la covata spesso non va bene perché lo sviluppo della famiglia deve mettersi in sintonia con l'ambiente, altrimenti ci sarà una grande quantità di api nel momento sbagliato.
Non lasciar intasare il nido, mettere i melari quando c'è flusso di nettare.
Quando ci sono i primi segni di febbre sciamatoria (uovo in un cuppolino), è consigliato fare i controlli almeno ogni 7 giorni. Sette giorni perché, se durante la visita precedente si dimentica di togliere un cuppolino con un uovo, si può ancora essere in tempo per prevenire la sciamatura facendo un intervento di emergenza all'ultimo momento. Facendo visite ogni 8 giorni si rischia la sciamatura: 8 giorni + 8 giorni = 16 giorni e nasce una nuova regina e avviene la sciamatura.
Essendo ancora in tempo si potrebbe procedere così:
Togliere 2-4 telaini con soprattutto covata opercolata e scorte.
Creare un nuovo nucleo nello stesso apiario, scollando dentro anche api giovani da telaini con covata aperta. La covata opercolata sui telaini non ha più bisogno di nutrizione (solo calore) e servono scorte perché la famiglia perde le bottinatrici. Le api nascono entro 12 giorni e quelle già presenti diventeranno bottinatrici.
Lasciare solo una cella reale su uno dei telaini del nucleo creato. Deve nascere solo una nuova regina vergine. Lasciare due, si corre il rischio di sciamatura con una vergine.
Nutrire il nucleo con sciroppo se non ha abbastanza scorte, perché perde tutte le api bottinatrici. Entro un giorno le api bottinatrici tornano alla famiglia originale, mentre le api giovani rimangono.
Togliere tutte le celle reali nella famiglia originaria con la regina per non farla sciamare.
Dare spazio alla famiglia originaria aggiungendo telaini nuovi, costruiti, foglio cereo o naturali.
La famiglia originaria con regina feconda potrebbe comunque sciamare.
Contare quando nascerà la regina nel nucleo, contando 10 giorni per la fecondazione e l'inizio della ovideposizione. Fare il controllo della fecondazione dopo questi giorni contati.
Se alla fine la fecondazione è andata male: disfare il nucleo e aggiungere i telaini in un'altra famiglia.
Non fare ispezioni lunghe al nucleo, meglio lasciare in pace. Quando c'è covata in tutti gli stadi, la famiglia e la regina sono più tranquille, altrimenti possono uccidere la regina vergine.
Se si vedono tante regine di calabroni: mettere le trappole con birra e zucchero anche aceto di vino. Le regine grosse iniziano da sole a costruirsi il nido. Quando hanno fatto il nido nascono calabroni operaie più piccole. Meglio togliere inizialmente alcune regine così non formano un nido. Inizialmente le regine hanno bisogno di zuccheri, le operaie dopo fanno la caccia alle api per ottenere proteine e ignorano le trappole.
Quando diventa caldo, assicurarsi che le api abbiano un punto dove possono bere acqua senza annegare. Preferiscono acqua tiepida riscaldata dal sole.
Maggio e Giugno
Controllare lo sviluppo della produzione di miele.
Aggiungere melari se necessario.
Smielare il miele se è stato raccolto.
Tenere sotto controllo la febbre sciamatoria facendo controlli ogni 7 giorni finché non passa.
Creare nuovi nuclei usando le celle reali da sciamatura. Una regina nata da una cella reale da sciamatura ha avuto uno sviluppo ottimale, migliore di una cella reale di emergenza o una regina fatta con il traslarvo dove la larva ha subito un momento di stress.
Catturare sciami.
Se le famiglie devono rimanere nell'alveare a causa del maltempo e le scorte sono scarse, si deve nutrire. Nutrire solo se le scorte sono al limite e le api rischiano di interrompere la covata. Se le api buttano fuori i fuchi o mangiano la covata dei fuchi, è già troppo tardi. Se si nutre durante il maltempo, quando ci sono scorte, si stimola solo la sciamatura.
Luglio
In caso di temperature estive estremamente alte e arnie esposte al sole, isolare il tetto in lamiera (mettere cartone sotto) e adottare tecniche per migliorare la ventilazione del coprifavo (buchi con rete sui fianchi).
Programmare il blocco della covata (l'ingabbiamento della regina). Il trattamento con acido ossalico non può essere effettuato avendo i melari sopra. Per questo motivo, si deve programmare 24 giorni prima quando il miele sarà pronto da raccogliere. Subito dopo la raccolta si deve effettuare il trattamento.
Per esempio, se si decide di trattare il 5 di agosto, si devono ingabbiare tutte le regine il 19 di luglio nello stesso giorno, senza eccezioni. Programma: Il 3 agosto, mettere l'apiscampo. Il 4 agosto, tutti i melari devono essere raccolti. Il 5 agosto, liberare le regine e fare il trattamento. Sperare di avere bel tempo.
Mettersi d'accordo per la data del trattamento con gli apicoltori nelle vicinanze.
È favorevole per la regina non interrompere completamente l'ovideposizione. Si potrebbe confinare la regina su un favo orizzontale nel coprifavo o con una gabbia auto-costruita contenente cera. La covata presente su questi favi deve essere distrutta e non può più venire in contatto con api perché è piena di varroa.
Agosto
Eseguire il programma fatto a luglio per il trattamento contro la varroa. Il trattamento estivo contro la varroa è fondamentale poiché permette di allevare api invernali più longeve, che non sono state infestate dalla varroa durante lo stadio larvale.
Mettere l'apiscampo e raccogliere i melari.
Pulire e inserire i vassoi.
Liberare le regine e fare i trattamenti a tutti gli alveari con acido ossalico, 5 ml per ogni interfavo.
Contare la varroa sui vassoi dopo 2-3 giorni per avere un'idea dell'infestazione.
Controllare l'accettazione o la morte della regina e unire con un piccolo nucleo in caso di orfanità.
Smielare i melari e rimetterli per pulire.
Se non c'è più importazione, togliere i melari e trattare con zolfo contro le tarme della cera.
Togliere eventualmente i telaini vecchi, visto che non c'è covata presente durante il blocco. Si potrebbe far pullire il telaino mettendolo orizontalmente sotto il coprifavo quando non c'è tanta importazione di nettare durante l'estate.
Settembre
Controllare le riserve di miele e polline per l'inverno.
Solo in caso di mancanza di scorte, nutrire con sciroppo denso: 1 kg di zucchero in 0,5 L di acqua. Se la famiglia a fine settembre non ha 15 chili di miele, nutrire con sciroppo denso fino a quando una famiglia di dimensione media ha 15 kg di scorte. È meglio nutrire in questo periodo e non dopo con candito, così gli enzimi delle api hanno tempo di modificare lo zucchero.
Non dare sciroppo liquido, perché stimola la covata nel periodo sbagliato e le api usano anche zuccheri per portare lo sciroppo liquido ad una concentrazione giusta per la conservazione.
Cambiare i nutritori a tasca usati durante l'estate con veri diaframmi che fungono da isolanti. I diaframmi sottili non forniscono un'adeguata isolamento. È importante non posizionare i diaframmi dove le api possono rosicchiare il polistirene. Per evitare la contaminazione della cera con microplastiche, è consigliabile coprire il polistirene con uno sottile multistrato di legno.
Ottobre
Ridurre l'ingresso delle arnie per proteggere dal freddo, vento e umidità esterna, girando la porticina con meno dentini.
Isolare il coprifavo con vecchie maglie di lana o coperte di lana tagliate sotto il coprifavo.
Mettere il vassoio nel fondo quando le temperature scendono sotto i 10°C durante la notte.
Preparare le arnie per l'inverno: mettere oltre al diaframma i telaini che non contengono abbastanza scorte (solo spazio da riscaldare) e non contengono più covata. Durante una bella giornata riescono a raggiungere le scorte rimaste su questi telaini.
Rimuovere i telaini vecchi se non contengono scorte.
Eventuali trattamenti preventivi con vitamine e erbe.
Novembre
Secondo trattamento di acido ossalico, durante un giorno di sole, quando tutte le famiglie sono in blocco della covata naturale.
Fare il conto della varroa (sul vassoio). Se si contano più di 100 varroe (l'acido ossalico toglie il 95%, rimane il 5%), vuol dire che ci sono più di 5 varroe rimaste: fare un terzo trattamento dopo 2 settimane con metà dose (2,5 ml ogni telaino occupato dalle api).
Assicurarsi che le arnie siano ben isolate per l'inverno mettendo vecchie maglie di lana o coperte di lana tagliate sotto il coprifavo.
Ultimi controlli per la varroa.
Dicembre
Continuare a vendere il miele.
Leggere libri, guardare video e aggiornare le tecniche apistiche.
In caso di neve, mantenere libere le entrate per la respirazione.