L’apicoltura non è per tutti. Prima di decidere se vuoi diventare un apicoltore ti consiglio di leggere questo articolo e di partecipare ad un corso di orientamento di apicoltura. Dopo puoi decidere se vuoi approfondire.
Inizio con alcune domande
Spesso ci sono delle persone che mi chiedono come si inizia con l’apicoltura? Per esempio:
Ma come funziona? Compri un’arnia vuota e aspetti fiche entrano le api da sole?Mi dispiace non funziona cosi. Devi comprare uno sciame. I sciami in natura sono pochi e quelli che trovi sono spesso scappati dalle sciamature da altri apicoltori.
Se compro solo una regina, la metto nell’arnia, la famiglia si forma da sola?Le api sono insetti sociali come le formiche. Una regina sola morirà entro pochi giorni. Lo stesso vale per le operaie e i fuchi. L’insieme composto dalla cera, dalle scorte, dalle larve, dai feromoni e dall’arnia sono l’organismo ape.La nascita di un nuovo organismo è la sciamatura. Con tanti tipi di vespe e calabroni (che sono anche insetti sociali) la regina inizia da sola dopo lo svernamento.Anche la regina delle formiche generalmente inizia da sola. La regina delle api non inizia da sola.
Il pensiero leggero non aiuta
Ci sono persone che pensano in un modo molto leggero e facile sull’allevamento delle api. Mi chiedono per esempio:
Se compro due casse con le api e le lascio nel mio campo, quando posso raccogliere il miele?Mi dispiace, ma ti sconsiglio di prendere le api: sarà una delusione e una perdita di soldi e farai danni agli altri apicoltori: Devi studiare e prendere cura delle api.
Ho preso le api l’anno scorso ma non hanno fatto miele. Durante l’inverno sono morte tutte. Voglio comprare due nuovi sciami. Eh… però devi spiegarmi come devo fare il trattamento varroa, perché questo non l’ho mai fatto.Persone anziane che hanno avuto le api trent’anni fa pensano che l’apicoltura è rimasta uguale ad allora. Invece non è più come una volta. C’è la varroa, le stagioni sono fuori controllo, c’è l’inquinamento e le monocolture nei campi ricche di pesticidi. Ci vuole una gran adattabilità da parte dell’apicoltore e i vecchi manuali sono per una gran parte scaduti.
Voglio diventare apicoltore, ma sono allergico alle punture.Se ti piace la sensazione che puoi morire in ogni momento, fallo pure.L’apicoltore si prende delle punture inevitabilmente!
Favo naturale con mieleIl miele nel maturatoreMieleConfezioni di miele
Salvare le api
Ci sono anche persone che vogliono diventare apicoltori perché vogliono salvare le api. Hanno sentito che le api stanno morendo e pensano che la sopravvivenza delle api (e dell’umanità) dipenda da loro. È vero che l’apicoltura si può fare per passione e non direttamente per avere un ritorno, ma l’approccio ‘romantico’ deve andare insieme con lo studio dell’organismo ape e le buone tecniche apistiche. C’è tantissimo da studiare! Le api non sono da lasciare a sé stesse, perché gli sciami in natura non sopravvivono (quasi) più a causa della varroa. Ci sono interventi obbligatori da fare per l’apicoltore principiante.
Le api selvatiche
Quante volte senti dire che le api stanno morendo? Ma quale api? Le api da miele sono un allevamento. Le api selvatiche è un’altra cosa. Se vuoi fare qualcosa puoi concentrarti sulle api selvatiche e altri impollinatori e non quelle allevate per il miele. Puoi provare a smettere di usare pesticidi e con la monocultura nei campi e con la distruzione degli ecosistemi e a distanziarti da queste pratiche e magari facendoti l’orto biologico. Se hai della terra, lascia i campi incolti per le erbe spontanee. Dobbiamo lasciar più in pace l’ecosistema e non sempre provare a salvare. Personalmente penso che non servono più apicoltori, ma servono soprattutto più ambienti adatti per le api.
Fare l’apicoltore non è semplice
Fare l’apicoltore non è semplice e ci vuole non solo la passione ma servono anche un certo livello di intelligenza, la capacità di imparare nuove cose e di organizzarsi coi lavori. Devi avere una base di praticità e nello stesso momento essere capace di studiare un libro tecnico sull’apicoltura applicando quello che hai studiato.
Ti serve anche tanta pazienza. È improbabile che nel primo anno avrai un grande risultato. Il primo anno serve per sbagliare (non troppo) e per imparare dai tuoi errori. L’inizio serve per capire i diversi stadi di sviluppo delle famiglie durante i vari periodi dell’anno e per capire di che cosa hanno bisogno in quei momenti.
Tempo da dedicare alle api
Se in questo momento hai già poco tempo, fermati subito, perché l’apicoltura non è adatto per te. Pensa che le visite all’apiario si fanno durante il giorno e non alla sera o prestissimo alla mattina!
Non ha senso di investire soldi in attrezzature e famiglie di api e alla fine non hai il tempo per stare dietro al tutto perché durante il weekend vuoi andare in giro e durante le vacanze vuoi stare un mese al mare! In questo caso ti consiglio di comprare una dozzina di vasetti di miele all’anno direttamente da un apicoltore e così risparmierai tanti soldi, tanta tortura delle api e il fastidio che dai agili altri apicoltori diffondendo la varroa e altre malattie. Puoi per esempio chiedere ad un apicoltore se puoi aiutarlo ogni tanto quando serve o fare un mini-corso.
Durante l’inverno non c’è tanto lavoro per l’apicoltore amatoriale, ma durante la bella stagione col periodo delle fioriture, delle sciamature e l’eventuale raccolto del miele, ci vuole almeno un giorno alla settimana. Non sono solo i 10-15 minuti di controllo per ogni famiglia, ma anche: comprare/creare nuovo materiale apistico, cambiare una regina, catturare uno sciame, sistemare una famiglia con problemi, fare trattamenti, organizzare il materiale per le visite, fare sciroppo o candito, andare all’apiario, guardare filmati su youtube, leggere forum o gruppi sui social media, leggere libri.
Tempo per almeno un decennio
Non si inizia con l’apicoltura per mollare dopo uno o due anni. È uno spreco comprare le api e tutte le attrezzature, fare 10-20 chili di miele il primo anno e mollare il progetto apicoltura perché non riesci più a stare dietro il tutto. Quando prendi un cane o un gatto sai che devi prendere cura dell’animale per almeno un decennio, la stesso cosa vale per le api.
L’apicoltura non è per tutti
L’apicoltura è per persone serie che hanno una grande determinazione e resilienza.
Questi sono alcuni punti critici per i quali un apicoltore principiante (ma anche quello esperto) può fallire o avere successo:
Se vuoi guadagnare soldi in un modo facile, l’apicoltura non è il modo. Guadagnare è difficile con l’apicoltura è ci sono tante incertezze e momenti di disperazione.
Prima dell’arrivo della varroa l’apicoltura era più semplice. In questi tempi le api non sopravvivono senza l’apicoltore che fa rigorosamente gli interventi contro la varroa.
I cambiamenti climatici non aiutano le api. Come l’uomo anche l’ape è capace di adattarsi ad una notevole diversità di ambienti. Fanno le scorte, regolano la temperatura all’interno dell’alveare, lavorano insieme e non possono sopravvivere come un solo individuo. Quando ci sono tanti sbalzi di temperatura, maltempo, vento, clima secco, il raccolto di nettare e polline è scarso e tante famiglie d’api si trovano in difficoltà. Quando c’è fame e malattia serve aiuto: nutrimento artificiale e interventi.
L’agricoltura ‘moderna’ con pesticidi e la presenza di quasi solo monocolture (con un periodo limitato di fioriture) pesa tanto sulle api. Il posto dove viene collocato l’apiario è molto importante. Il nomadismo (trasporto delle api per lunghe distanze) non è piacevole per le api.
Invece di produrre miele e altri prodotti, l’apicoltore spesso deve cambiare strategia e deve salvare le sue famiglie d’api, restando con poca o senza produzione per l’intero anno. Meglio diversificare le attivita per avere entrate da fonti diverse.
L’apicoltore deve conoscere tante tecniche e saperle applicare riconoscendo le necessità delle api.
Vuoi ancora diventare apicoltore?
Se dopo tutto questo vuoi ancora diventare apicoltore, allora sei arrivato al punto giusto per sapere come:
Comprare e leggere un buon libro tecnico sulle api.
Eventualmente partecipare al mio mini-corso di apicoltura per capire se la parte pratica dell’apicoltura è davvero adatta a te.
Fare un corso più lungo se non sei auto-didatta. Ci sono anche corsi lunghi su youtube.
Se hai un amico/amica apicoltore che ti insegna la parte pratica e ti aiuta quando hai problemi sarebbe l’ideale.
Creare liste con le cose da fare e quando. Un programma per diventare apicoltore.
Devi avere un pezzo di terra adatto per l’apicoltura senza dare fastidio ai vicini con le sciamature. Ci devono essere abbastanza fioriture in un raggio di 3 chilometri durante la primavera, l’estate e l’autunno.
Devi avere uno spazio all’interno per il materiale apistico e la smielatura (può essere la tua cucina per l’apicoltore amatoriale)
Tuta, guanti, affumicatore, leva, spazzola, pinza per telaini, pinza per regina.
Gabbia per il blocco della covata forzata estiva per ingabbiare la regina: il metodo biologico contro la varroa più adatto per l’apicoltore principiante.
Acido ossalico (Apibioxal) per il trattamento anti-varroa almeno due volte all’anno in assenza di covata.
Candito e zucchero per fare lo sciroppo per nutrire quando serve.
Piccolo banco disopercolatore da tavolo e forchetta per disopercolare.
Smielatore piccolo (a mano per 4 telaini).
Maturatore da 100 chili.
Comprare le api
Consiglio di comprare le api che provengono dal tuo territorio, ovvero da un apicoltore serio in zona. Alle api non piacciono i trasporti lunghi (stress, riscaldamento, pericolo in macchina). Comprare da me se vivi nella mia zona.
Dopo aver comprato le api devi sempre continuare a leggere ed imparare nuove tecniche e trovare soluzioni per i problemi che incontri.
Eventualmente puoi iscriverti ad un gruppo di apicoltori di zona, ma anche iscriverti nei vari forum e gruppi face book e seguire i vari blog di apicoltura.
Fare il monitoraggio eventualmente con la mia app gratis: InApiario.
Altre cose importanti
Denunciare l’attività in comune e all’AUSL con l’inserimento nella banca dati apicoltura.
Denunciare ogni anno la quantità di alveari a novembre. Anche con SPID. www.vetinfo.it
Denunciare all’AUSL i trattamenti fatti sulle api con il registro dei trattamenti.
Devi aprire la partita IVA se vuoi vendere il tuo miele. Per l’autoconsumo non serve.
Le differenze fra le arnie più usate in Italia
Esistono tantissimi tipi di arnie per le api. Questi sono alcuni tipi usati in Italia.
arnia db nomadismo
Arnia DB variante: nomadismo 10 telaini
Atterrare è più facile per le api.
Protegge di più per la neve, vento e pioggia. Più adatto per la montagna.
Le api si riscaldano meno durante il trasporto per lo spazio fuori.
Più spazio fuori per le api guardiane e le api ventilatrici.
Le api cadono spesso per terra durante l’atterraggio.
Meno spazio fuori per le api guardiane e le api ventilatrici.
porta sciame legno telaini
Porta sciame in legno 6 telaini
Usato per fare nuovi sciami da vendere in primavera. Molto difficile da tenere la famiglia in questa arnia per sempre (alto rischio di sciamature).
Più pesante e più durevole del polistirolo. Meno isolante del polistirolo.
C’è spazio nel coprifavo per mettere il candito (ti serve).
Più costoso del polistirolo
porta sciame polistirolo telaini
Porta sciame in polistirolo 6 telaini
Usato per fare nuovi sciami da vendere in primavera. Soluzione temporanea.
Economico e molto isolante.
Meno durevole.
Può volare via col vento. Devi mettere sassi pesanti sopra.
Nutrire è difficile. Serve un nutritore a tasca. Non c’è spazio per mettere il candito.
Pesa poco e per questo è anche ideale per il trasporto di telaini con scorte.
Le diverse leve per l’apicoltore
Le leve servono per staccare il coprifavo dal nido o dal melario spesso incollato dalla propoli. Le leve servono anche per staccare e spostare i telaini e per togliere la cera e la propoli dai bordi e il coprifavo. Si può anche usare la leva per rompere una cella reale indesiderata. Questi sono alcuni tipi di leve.
leva apicoltura a raschietto
Leva apicoltura a raschietto
La parte dritta serve per aprire l’arnia.
La parte curvata serve per togliere la propoli, la cera e eventuali residui di api secche fra il coprifavo e nido.
Soprattutto utile per una pulizia profonda durante il mantenimento dell’arnia.
Si può usare la parte dritta per staccare un telaino, ma non è molto adatto per questo.
leva apicoltura lunga
Leva apicoltura lunga
La parte dritta serve per aprire l’arnia
Il gancio serve per spostare o staccare con facilità un telaino da un’arnia dotata di distanziatori.
La lunghezza è utile per togliere la propoli o cera profonda sui fianchi del nido.
Un lato del telaino si prende con la mano l’altra parte più distante con il gancio.
Non ha la parte curvata di raschietto, ma normalmente non serve.
leva curva ad s
Leva apicoltura curva ad s
La parte su serve per aprire l’arnia
La parte ad s serve per spostare o staccare un telaino. Penso che questa leva è più comoda per vecchie arnie senza distanziatori. La leva si appoggia sul telaino precedente senza spostarlo.
Pinze per aiutare l’apicoltore
pinza prendi telaini
Pinza prendi telaini
Pinza molto utile per togliere il primo telaino dall’arnia quando l’arnia è piena di telaini e non puoi spostare i telaini per fare spazio. Infilare le dita con i guanti fra i telaini è difficile. Questa pinza è utilissima.
pinza per ape regina
Pinza per ape regina
La regina si può ferire prendendola con le mani e può anche mettersi in volo quando scappa dalle dita. Con questa pinza risolvi questi problemi.
Per spostare la regina da un telaino all’altro.
Per ingabbiare la regina (in una gabbia grossa) per il blocco della covata forzata. Trattamento varroa.
Gabbie per il blocco della covata forzata
L’apicoltore amatoriale che non vuole raddoppiare le famiglie a fine estate (dopo la raccolta del miele dividendo tutte le famiglie in due e dandole una enorme quantità di sciroppi), l’ingabbiamento della regina è ancora il metodo consigliato e più efficace contro la varroa. Queste sono alcune gabbie per le regine.
Telaino per ingabbiare la regina con una pinza per regine
Diaframma con gabbia auto-costruita
Bassissima mortalità delle regine. Una su venti (spesso una regina scadente).
Ingabbiamento facilissimo insieme con la pinza per ape regina.
Gabbietta Var control MozzatoCogli regina e forcella Mozzato
Gabbietta Mozzato (brevettato)
Se non sei capace di auto-costruire una gabbia, questa è una opzione relativamente valida.
Gabbie costose
La regina non ha tanto spazio.
Devi tagliare via una parte del favo per inserire la gabbia.
Hai sempre il telaino con la gabbia fra i piedi. Quanti anni dura?
Ti serve una ‘cogli regina’ costosa per inserire la regina nella gabbietta.
gabbietta in bambù
Gabbietta in bambù
Sconsiglio l’uso.
Economico, ma le api possono mangiare il bambù in 24 giorni e far scappare la regina. Vuole dire che la varroa non viene eliminata e si disperde nel tuo apiario con grande conseguenze per la salute delle api e il raccolto.
Relativamente facile per catturare la regina mettendo la gabbia aperta su di lei.
Gabbia piccolissima da incastrare fra due telaini che può cadere
Ho usato una volta, ma mai più. Si chiama anche gabbietta cinese ed è di non-usa e subito-getta.
isolatore per regina
Isolatore per regina
Sconsiglio l’uso: Costosissima.
L’alternativa economica: costruire una cornice e usare un’escludiregina per inserire un telaino in verticale sopra il nido. (con i melari sopra devi usare 2 escludiregine. Devi isolare il coprifavo/tetto contro il calore del sole.
Vantaggio: togli già tanta varroa e la regina smette di deporre più gradualmente finché non finiscono le celle vuote.
Devi sacrificare un intero telaino con covata infestata di varroa da bruciare (non da riutilizzare). Butti via tanta covata viva. Puoi cambiare i vecchi telaini (scuri) in questo modo.
Inserendo e togliendo la regina nel gabbione, devi stare molto attento di non schiacciarla contro la rete.
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